Di giorno le stelle non si vedono ma non per questo non ci sono.
Il tuo cuore è pieno di stelle ... anche se tu non le vedi.
Miracolo non è credere a ciò che si vede;
miracolo è osare confidare in ciò che non si vede.
 
 
 “Fai vivere lo Spirito che è in te secondo la tua forma”.
Spirito è diversità: come la luce. La stessa luce prende colori diversi a seconda di dove si posa.
                                                                   
 
                                                               
Dio in te ha una forma unica. La mia missione è nient’altro che far vivere, secondo la sua forma (e non quella che vorrei io o che vorrebbe chi mi è vicino) il Dio che è in me.
E’ l’insieme delle voci che crea un coro. E’ l’insieme dei colori che crea la bellezza della natura e di ogni cosa. Se ci fosse un unico colore… che tristezza! E’ l’insieme delle note che permette la melodia. Ci sono tanti modi per fare, per vivere, per esprimere la stessa cosa. Ce n’è uno di migliore? No, ognuno è diverso. Ci sono tanti modi per essere genitore, prete, uomo, donna, ecc.: non ce n’è uno di migliore. Tutti sono buoni se ciascuno realizza ed esprime il proprio spirito. Vivi il tuo spirito e io vivrò il mio.
Se io rispetto il Dio che è in me (lo faccio vivere) allora potrò rispettare anche il Dio in te. E’ lo stesso Dio che vive in ogni essere; è lo stesso Spirito che ci abita e che prende colore e forma diversa a seconda di dove si posa. Tutto questo parla e canta dell’infinita ricchezza e varietà di Dio.
  
Lo Spirito che è in me è lo stesso che è in te”. Nessuno è migliore di qualcun altro. Spirito è condivisione, perché siamo tutti sullo stesso piano e sullo stesso livello.
 
Tutti hanno gli stessi diritti: il diritto al pane, all’acqua, al lavoro, ad una casa, all’istruzione, ad una vita dignitosa. Un nuovo sistema e ordine mondiale non potrà che nascere da una crescita della spiritualità. Perché nel momento esatto in cui io dico: “Io ho certi diritti e tu no, e se affoghi la cosa non mi riguarda”, sto dicendo: “Il Dio in me è migliore, più importante, del tuo”. I grandi problemi dell’immigrazione e del terrorismo non si risolveranno con le leggi o la sicurezza, ma solo con un salto spirituale. In questo mondo tutti hanno il diritto di vivere e di vivere una vita dignitosa.
Da questo punto di vista non c’è una cultura migliore o peggiore; ci sono solo diversità di maturazione. Da questo punto di vista la musica non è solo rock e il cibo non è solo Mc Donald; la fede non è solo una e l’inglese non è l’unica lingua mondiale. Da questo punto di vista sarà importante conoscere il diverso, parlarsi, condividere. La realtà più grande e più vera non è che io e te siamo diversi, ma che siamo incredibilmente simili, vicini, fatti della stessa materia e abitati dallo stesso Spirito.
 
Lo Spirito mi precede e lo Spirito mi segue”. Lo Spirito è Uno. Lo Spirito di Dio abita ogni cosa e ogni tempo. E in me vive un soffio, un battito, un movimento, dell’unico Spirito.
 
Alla mia morte mi decomporrò e i miei atomi si ricomporranno per diventare qualcos’altro (una pianta, un sasso, un po’ di polvere, o chissà cosa). Io stesso potrei avere degli atomi che sono stati di Giulio Cesare, di Cleopatra, di un leone, di un dinosauro o di chissà cosa. La materia opera una “reincarnazione” nel senso che si ricostruisce e che si riordina sempre.
Io ho il mio tempo e il mio spazio. Spiritualità è rendersi conto, diventare consapevoli, che ciascuno di noi è chiamato a compiere un piccolo tratto di strada ma che ciascuno è inserito in un viaggio molto più grande di lui. Sono dentro ad un viaggio e io faccio la mia parte di cammino.
Dietro di me c’è l’immenso! Tra un uomo e un moscerino c’è la differenza di un gene e mezzo: praticamente niente. La differenza fra l’uomo e ogni altro essere vivente è minimale.
La maggior parte degli animali e delle piante (è provato scientificamente) vive emozioni anche se non è consapevole.
Un cambiamento, anche piccolo, in Giappone può provocare enormi cambiamenti in Europa.
Tutto è così unito nello spazio e nel tempo. In realtà non c’è veramente divisione ma siamo tutti non solo interconnessi e interdipendenti ma anche uniti.
Solo lo sviluppo di questa coscienza, di questa spiritualità, può salvare il mondo. Oggi l’uomo ha la capacità, mai avuta prima nella storia, di distruggere il mondo e l’umanità. Ma perché dovremo lasciare il mondo migliore di come l’abbiamo trovato? In nome di cosa? Chi ce lo fa fare? Perché dovremmo operare dei sacrifici come società per far sì che coloro che ci seguiranno vivano meglio di come viviamo noi? Perché dobbiamo evolvere? Perché invece “fregarcene” di tutto?
Solo la coscienza di essere un tratto di strada che ha un prima e che ha un dopo; solo la coscienza che non siamo separati ma che siamo uniti a tutto quello che ci precede e a tutto quello che ci segue, può sviluppare una spiritualità uni-versale (=verso l’uno; dove viene riconosciuto l’unico Spirito che giace in tutto ciò che esiste). In questa prospettiva ciascuno, anche se non vede la fine della strada, sa che il suo compito è quello di realizzare quel tratto lì, di compiere, di vivere e di far evolvere ciò che a lui è stato consegnato.
Mi è stato consegnato un patrimonio di doti, capacità, emozioni, abilità e quant’altro, frutto del lavorio, del sudore, del sangue, del sacrificio, delle lotte, delle vittorie e delle sconfitte di milioni di uomini. Io sono chiamato a prenderlo, a metterci il mio apporto, a dare il mio contributo, piccolo ma indispensabile, e a riconsegnarlo a chi seguirà un po’ migliore, un po’ più sviluppato, un po’ più vero di come mi è stato consegnato. Allora la mia vita avrà avuto senso non solo per me ma anche per il mondo intero.
Perché, diciamocelo pure, la maggior parte di noi non realizzerà grandi cose e non sarà neppure ricordata in futuro. Ma la nostra vita, in quest’ottica, ha pienamente senso: non perché facciamo grandi cose ma perché nell’evoluzione della Vita anche noi abbiamo partecipato e abbiamo dato il nostro contributo.
Il manifesto di Gesù (“Vi do lo Spirito Consolatore: egli dimora in voi e sarà in voi; il mondo però non lo può ricevere (mondo in Gv è l’uomo senza luce, senza consapevolezza, che vive al buio) perché non lo vede e non lo conosce”) mai come oggi è attuale e necessario.
Alcuni secoli prima qualcun altro disse parole simili: “Lo Spirito del Signore riempie l’universo e, abbracciando ogni cosa, conosce ogni voce”. Lo Spirito di Dio abita ogni essere in ogni tempo. E’ lo stesso Spirito che da sempre vive e che sempre farà vivere.