L’AMORE DI DIO PADRE.

CHI SONO GLI SPIRITI MAGNI.

LA SOAVITA’. COSA E’ L’AMORE.

COSA E’ LA VITA ETERNA.

IL PARADISO. IL PURGATORIO.

I SANTI.

 

                                                                                                        

 

Io, il Padre, a te, o figlia mia adorata.

Ti benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

 

 

6. - L’AMORE DI DIO PADRE.

 

La locuzione di questa sera ha per tema centrale l’Amore di Dio Padre.

 

L’amore, o figlia mia adorata, è un sentimento immenso e meraviglioso che anche voi, o figli della terra, provate e conoscete.

C’è l’amore del padre verso i figli, della madre verso i suoi figli, della sorella verso il fratello, del marito verso la moglie, dell’amico verso l’amico e c’è l’amore di Dio.

Questo è un amore unico, intramontabile, che nessuno conosce, né alcuno ha mai sperimentato, essendo uno stato d’animo che non è della vostra terra, non del cielo, dove albergano gli spiriti puri, gli “spiriti Magni”, cioè i grandi spiriti.

 

Spiriti Magni.

 

Per “spiriti Magni” si intendono tutti quegli spiriti che, essendo ormai eletti, cioè confacenti a Dio, ovvero essendo a Lui simili, amano come Lui, in Lui e per Lui.

Questi Spiriti albergano nell’alto dei cieli eterni ed infiniti e non hanno più alcuna considerazione o pensiero, se non quello d’amare.

Chi? E come?

Essi amano così, come ama Dio, d’un amore puro, vero, eterno, incapace di arrecare alcun male o danno alla persona a cui essi sono rivolti.

Gli “spiriti Magni” sono assisi accanto al trono di Dio e splendono in Lui, con Lui e presso di Lui di quella luce che sola è in Dio, che anzi è Dio.

Nessuno può essere “spirito magno”, se non lo è già sulla terra, dove ha cercato di cimentarsi in quelle virtù elette, che affinano e rafforzano l’anima, cioè lo spirito dov’è contenuta e conservata l’essenza sua divina, l’anima.

Costituisce straordinaria virtù essere sulla terra impegnati in quell’amorosa lotta dello spirito verso la sua affermazione nel Padre, nel Figlio e nello Spirito Santo.

 

…….

 

8. - Voi siete spiriti Magni.

 

Perciò si è “spiriti Magni” già sulla terra, quando con la vostra preghiera, con il vostro digiuno, con le vostre opere di penitenza, vi dedicate a fortificare il vostro spirito, che è un’emanazione dello Spirito Santo.

Gli “spiriti Magni”, comunque, raggiungono la loro perfezione solo in cielo, dinanzi alla contemplazione di Dio: è lì che si mescolano insieme amore, sapienza, divino intelletto.

 

Voi siete stati creati, o figli miei, tutti per essere degli “spiriti Magni”, ma quanti di voi lo diventerete? Pochi, certamente.

Quanti sono capaci di soffrire e di donarsi a quell’Essere Supremo, che è Dio.

 

Gli altri? Gli altri periranno nelle nere ceneri dell’inferno, che attende ognuno che di voi non si sarà salvato.

 

 

9. - La soavità.

 

Ora, o figli miei diletti, Io sono il Padre e con la mia locuzione intendo a voi, o miei diletti, rivolgere questo monito: siate soavi, o figlioletti miei, soavi con voi stessi e con gli altri.

 

La soavità è quella dolcezza che discende dal cielo per inondare i vostri cuori, prima, e le vostre anime, dopo.

La soavità è una virtù che si conquista a prezzo di grandi sacrifici.

Essere soavi significa amare tutto e tutti, così come vi ama il Padre vostro che è nei cieli, di un amore infinito, costante, duraturo.

Essere soavi significa non irritarsi mai, neanche verso il fratello che sbaglia o ha sbagliato o sbaglierà.

Essere soavi significa accettare tutto ciò che capita con la stessa serenità con cui si accettano le cose belle.

Essere soavi significa sacrificare il proprio egoismo, le proprie cose, per venire incontro agli altri che sono nel dolore, nell’indigenza, nelle difficoltà.

Essere soavi significa scongiurare il male nei riguardi del fratello che non prega, che non ama, che non intende.

Essere soavi significa, infine, amare con tutto se stessi l’altro, ancorché ti offende o ti assale o ti calpesta.

Essere soavi significa, insomma, appartenere totalmente a Dio per essere come Lui.

 

 

10. - L’AMORE E’.

 

Scongiurate, o figli miei, da voi ogni male o asprezza o acrità, perché tutto questo non è da Dio: Dio è Amore, essenzialmente Amore, soltanto ed eternamente Amore.

 

L’amore è benevolo, è suadente, è dolce, non rimprovera, non castiga, né si irrita.

L’amore scusa, giustifica, riprende chi è caduto, lo risolleva e lo riconduce a sé.

L’amore perdona, l’amore commisera, l’amore ammansisce, cioè addolcisce i cuori, liberandoli dall’asprezza e dal muto dolore di cui tante volte essi sono prigionieri.

L’amore non si lamenta mai, qualsiasi peso debba sopportare, qualsiasi ambascia debba affrontare, perché l’amore è felice quando può sacrificarsi, perché sacrificio è donarsi e donarsi è offrire con gioia e con entusiasmo.

 

Ognuno di voi provi ad amare se stesso e gli altri in questa maniera e dentro questi schemi.

Ognuno di voi allora si sentirà diverso dentro, rinnovato, trasformato, deificato. Sì, deificato, reso cioè simile a dio, perché solo chi è simile ad un dio riuscirà veramente “a vivere”.

Solo chi strapperà dal suo cuore il suo nero egoismo, la sua alterigia, troverà la gioia di amare e, amando, sentirà che nessuna cosa esiste di più grande e di più vera che non sia l’amore.

L’amore, quello che rende simile a Dio, è vita, è speranza, è pegno di bellezza e di pace.

 

 

11. - LA VITA ETERNA.

 

Chi di voi sarà capace di raggiungere un simile traguardo, quegli avrà la Vita Eterna.

Meditate, o figli della terra, quale premio vi attende. La Vita Eterna è simile a una pietra preziosa, ad una perla di valore inestimabile.

 

Già nel Vangelo esiste questo accostamento, o figli miei benedetti, ed altri simili, ma Io vi dico che la Vita Eterna è qualcosa che non può essere paragonata a niente, a nessuna cosa di quaggiù, perché qualsiasi paragone sarebbe sempre inadeguato.

 

La Vita Eterna che vi attende, o gloriosi figli, è infatti di un valore inestimabile, tale da cambiare tutte le vostre piccole e grandi cose: le malattie, le sofferenze, le povertà, le inadeguatezze e tutto ciò che sulla terra vi opprime e vi disturba.

Il pianto, la morte. Oh! Sì, proprio la morte! Quella poi sarà del tutto sgominata, perché la pallida morte non è che una visualizzazione di ciò che siete sulla terra: povere creature, fragili ed indifese, vittime di mali atroci, inestinguibili.

La nera morte, infatti, offusca le vostre giornate, qui sulla terra, perché ognuno di voi sa che prima o poi dovrà scendere in questo reticolo obbligato e che non ci sono possibilità di sorta, perciò la vostra vita, se così possiamo chiamarla, trascorre greve e triste, offuscata da questa idea che è permanente nelle vostre menti, anche se credete di non pensarci.

 

Ora, o voi diletti figli, sappiate che qui non c’è più la nera morte a spaurirvi e a tormentarvi con le sue visioni macabre di torture infernali.

Qui tutto è pace, amore, benevolenza.

 

Gli “spiriti Magni” che sono in cielo, riposano in Me e per Me amano, adorano, pregano.

 

Nulla e niente li disturba, li accende o li sbianca, perché vi è una cortina invalicabile, che impedisce a Satana e alle sue schiere di penetrare nel Mio Regno di Luce Infinita.

 

 

12. - IL PARADISO.

 

Il mio Regno, o diletti miei figli, è quello che voi chiamate il Paradiso.

 

Questa parola, di origine greca, è stata scelta per indicare il meraviglioso giardino di piante e di fiori, secondo cui è immaginato il Mio regno. Ma Esso, il Paradiso, è molto di più che un paradiso.

 

Il Paradiso è un luogo di bellezze inenarrabili dove a nessuno è dato accedere, se non possiede in sé cotanta bellezza, che è l’Amore.

 

 

13. - L’amore.

 

L’amore è parola tanto usata da voi mortali, ma non ne conoscete la vera e profonda essenza.

L’amore è qualcosa che trascende ogni vostro sentire per sublimarsi in Dio.

 

 

14. - PURGATORIO.

 

Solo quelli che voi chiamate Santi vi accedono prima della morte corporale, gli altri, anche se amano, raggiungono stadi di un amore sempre defettibile, perciò necessità che essi si trasformino, o perlomeno che essi trasformino questo loro “sentire” e questo avviene nel Santo e Divino Purgatorio, un luogo di pena sì, ma di cotanto amore da colmare tutte le vuote sacche della vostra terra, e ancor più, da rivestire tutto il vostro

pianeta e nella sua parte solida e in quella liquida.

Questo è il Divino e Santo Purgatorio, un luogo tra la terra e il cielo, pieno di anime defunte che piangono, si lamentano, pregano, ma amando.

L’amore è per loro il sostegno  indefettibile ed insostituibile; l’amore l’incoraggia e li sostiene in quel luogo di pena infinita, dove l’anima va a purificarsi attraverso stadi diversi, ma sempre amando.

 

 

15. - La sofferenza.

 

La sofferenza infatti non è staccata mai dall’amore che essi provano per tutti, per Dio innanzi tutto, che trascende in loro ogni altro “sentire”, e poi per tutti gli altri fratelli, quelli che sono con loro e quelli rimasti sulla terra, ancora legati nella dura scorza del legno nero, che è il povero corpo.

 

 

16. - Il corpo e l’anima.

 

Il vostro povero corpo, da non disprezzare, anzi da amare e santificare, perché rivestimento esterno di un bene prezioso che in esso si contiene, l’anima, in esso racchiusa e in un certo senso da esso protetta, in quanto, anche se fragile, così il corpo resiste e permane duro e coriaceo anello di una essenza trascendentale, che non potrebbe albergare sulla vostra nera terra, opaca e difforme, scabra ed angusta per un’anima che invece alita come il vento, quando soffia lieve e soave sulle cime degli alberi.

 

Chiuse e ben conservate le vostre anime, attendono invece il divino momento in cui questo povero corpo va in frantumi e improvvisamente si spegne, per innalzarsi soavi e benigne, planando libere nell’etere, se il loro peso non è mortale

 

Perciò, o miei dolcissimi figli, non temete la morte corporale, perché essa vi libera da ciò che vi avvince e vi lega corposamente alla terra, nella nera ed atra terra, che da Me, Creatore, è stata a voi donata, ma che in essa contiene i germi della mortalità e del disfacimento effimero, cioè vuoto, perché non destinato ad eternarsi.

Eterna vivrà solo l’anima, l’anima vostra che voi non vedete, ma sentite. Sì, la sentite.

Essa parla a voi di beni da voi disprezzati, come l’amore, la pace, la serena convivenza, l’ardore spirituale che fa di ogni uomo un essere simile a un dio.

 

 

17. - I SANTI.

 

I Santi, oh! Sì, i miei Santi! I Miei Spiriti Magni, capaci di soffocare tutto e tutti, pur di raggiungere già sulla povera ed umida terra, quella soave letizia, che è data fra voi a chi riesce a vivere secondo lo Spirito, che è lo Spirito di Dio, del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.

 

Tacete, o spiriti infernali, voi non sapete a quali sofferenze e dure prove si sono sottoposti i figli Miei, gli “Spiriti Magni” della terra. Essi non … gozzovigliato, non hanno usufruito dei piaceri del corpo, e se anche lo fecero, da essi si sono ritratti inorriditi, per cambiare vita e donarsi a Me e al Puro Spirito, che è in Me e nel Figlio Mio, Gesù.

 

Il Cristo fu di esempio. L’Uomo-Dio che non profanò mai il suo tempio di Dio sulla terra.

E dopo di Lui quanti “Spiriti Magni”, quante moltitudini di Beate e di Beati figli Miei, che tutto hanno donato, tutto pur di rimanere in Me e nel Mio Santo Spirito: Agostino, Anselmo, Bonaventura ed altri Magni e cavalieri della Chiesa, uomini di Dio da Me “mandati” attraverso la Voce a mostrare l’alto disegno di un Dio che ama e vuole fare dell’Amore il vostro Regno.

 

 

18. - Pecorella.

 

Santificatevi, o figli!

Siate benevoli verso voi stessi e verso gli altri, i vostri fratelli che di voi hanno l’alto o il basso esempio.

 

E tu che scrivi, o figlia, lascia, lascia ogni altra pastura e vieni a Me.

O tu, pecorella di Dio, non lasciarti contaminare più oltre dal mondo nefando … dalle bave di Satana, il Maligno.

Io so tutto di te, le tue pene e il tuo travaglio. Esse ti salveranno se da te condotte e portate con quell’Amore che renda bella ogni cosa.

 

Vieni a Me, o tu diletta mia figlia! E non temere! Lunga ancora è la tua strada.

 

Deh! Non smarrirti! Vieni al Padre Tuo che attende la tua venuta. E sappi che t’ama, come non mai t’amò persona umana. Per te tutto Ei donò: il Figlio Suo Altissimo, Gesù Cristo.

Attieniti a Lui, a Lui solo, che di tutti è il più Benigno, il più Grande, il più Soave.