IL CANTICO DI MARIA

 

«Giuliva e splendente la piccola vergine nelle luogo santo della preghiera, solenne il suo andare senza timore né paura, il suo cuore, libero da ogni macchia, riceve invece dall'angelo santo di Dio la ‘communio’ necessaria con il Padre, perché il Figlio prenda corpo nel suo corpo mortale e, riposando nelle sue viscere, riceva da lei il sangue nuovo della nuova Gerusalemme.

Colei che presto sarebbe divenuta la Madre dell'Altissimo, giunge e, in ginocchio, piega le sue vesti e il suo santo corpo di fronte all'altissimo Signore del cielo e della terra, perché ogni cosa avvenga secondo la volontà del Padre, nell'attesa della nuova conoscenza che l'angelo di Dio conduce dall'alto dei cieli verso l'immensità del santo dono del cielo.

 

 

O Maria, o Vergine santa, o gloriosa Madre di tutti gli uomini, vieni in mezzo a noi, scendi, ricomponi la tua genìa e ricostituisci in mezzo a noi la presenza di Colui che, scendendo dall'alto del cielo, depose in mezzo agli uomini le sue fattezze umane, i suoi occhi, il suo sguardo, le sue labbra, i suoi capelli d'oro, la sua immensa, dolcissima presenza, donata da Dio Padre agli uomini, suoi figli, dovuta come segno di amore e di completa dedizione.

 

O Maria, Vergine eletta, o Maria, Vergine concepita senza peccato; o Maria, assunta nella gloriosa immagine di colei che in mezzo a noi continua la sua santità, porgi a noi la tua presenza e la tua dolcissima mano, perché ognuna di noi, potendo avvolgere in se, possa finalmente costituire con te la Chiesa, l'unica Chiesa di Dio.

Noi uomini, noi mortali, noi discendenti di stirpe regale vediamo in te la Regina del cielo, l'immensa, dolcissima Madre, la potente Israele, l'unica Donna capace di condurre verso il santissimo e potente Dio la stirpe immane di una razza feconda che, tuttavia, il nemico di Dio ha distrutto e potenzialmente sgominato per potere essere artefice di quella ignominiosa violenza predicata fin dai tempi che furono. 

 

O vergine e madre santa di tutti noi, cospargi su di noi il tuo santissimo velo, la tua santissima veste, ricoprici con il tuo dolcissimo e straordinario canto di luce, perché ognuno di noi, innalzando verso di te il proprio capo e il proprio sguardo, possa vedere in te la luminosa bellezza del monte Sion, donato da Dio agli uomini della terra. 

 

Oh, Madre, perché, o Madre, ognuno di noi allontana da te la sua immagine e deplora le sue fattezze per una fattezza nuova, completa, totalmente diversa dalla tua. Tu sei la novella Eva, tu sei la grandiosa Madre di Dio, tu sei lo splendore del cielo, tu sei la santità straordinaria di Israele. 

O Maria, costellazione limpida della casa di Davide.

O Maria, dolcissima Madre, come Maria, congiunzione fra noi e il cielo di Dio, cospargi su di noi la tua brina, il tuo amore, la tua dolcezza, le tue lacrime, il tuo pianto di bontà e anche di dolore.

 

O dolce Madre, dicci, indicaci cosa dobbiamo fare per potere essere veri servitori tuoi e, tramite te, del Figlio tuo Gesù, dicci ciò che attendiamo con ansia, perché il tuo cuore, la tua mente, perché le tue fattezze possano scendere in noi e noi, contemplando te, possiamo scendere verso l'altare straordinario di Dio. 

 

O dolce madre, o santa madre, o vivissima stella di Davide, quale potenza infinita del mondo antico, rinnovato da un Figlio, trasportato ovunque dalle viscere di una madre che, nel dolore, nel pianto e nella sofferenza, induce i figli di Davide al ritorno, alla riconciliazione, alla rappacificazione, all'amore eterno che, questo Padre, ha seminato sempre sulla terra, sin dai tempi più antichi, da quando iniziandosi la storia di un popolo nuovo, si iniziò con lui la nuova stella davidica» (Da VX 270105A BRMAL R2 Cantico di Maria).