Tendiamo molto spesso a ricavarci un posto dove nasconderci dal mondo, dalla storia, dalle responsabilità, dal dolore, da quello che accade fuori. La paura, molto spesso, è la vera direttrice della nostra vita. Le nostre scelte, i nostri cammini, le nostre decisioni sono davvero dettate dalla paura, (e che paura …. Qualcuno lo ricorderà) e non dalla verità. Dove c’è paura non può esserci verità.; non se ne ha il tempo, non se ne ha nemmeno preoccupazione. C’è tempo solo per difendersi.
Egli entra “a porte chiuse” (annota il Vangelo), quasi a significare che Cristo entra dentro di noi, dentro la nostra vita al di là delle paure e delle chiusure che ci siamo costruiti attorno. Non dobbiamo temere di essere troppo incapaci di liberarci dei nostri limiti e dalle nostre insicurezze, dalle nostre ferite e di ciò che non ci fa dormire la notte. Cristo, se vuole, entra comunque, si siede alla nostra tavola, e mangia con noi. Ma non è questo che cambia le carte in tavola. Non basta “fare esperienza” di Cristo, “sapere” i suoi insegnamenti, per poter vedere qualche risultato dentro la nostra vita. Abbiamo bisogno di essere scaraventati al di là di quel cenacolo, di uscire nella storia, di provare l’adrenalina di andare sino agli estremi confini della terra. La fede non ci chiude in noi stessi, al contrario ci apre al mondo, all’oggi, al qui ed ora allargandolo con l’orizzonte grande dell’infinito e dell’eternità. È come fare un viaggio tenendo sempre presente l’orizzonte in fondo, rifuggendo la tentazione di camminare troppo a testa bassa. E chi è che permette questa apertura? Chi è che ci riscatta dai cenacoli sigillati dalle paure? : lo Spirito Santo.
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COMUNITA’ DELLA DIVINA MISERICORDIA COME L’HA VOLUTA IL SIGNORE
1 - Preghiera per l'incontro con la Chiesa
«Gesù dolce, dolcissima Madre, chiediamo a voi, che siete nel cielo e camminate accanto agli uomini di buona volontà, la guida per compiere questo incerto cammino, per la difficoltà enorme, che è data all’uomo qui sulla terra, come unico segno di obbedienza alla volontà di Dio, lui che è buono e santo e che utilizza la volontà degli uomini nonostante le difficoltà e le numerose mancanze.
Noi chiediamo a te, o Madre, in questo giorno benedetto, di farti interprete nostra presso l’altare di Dio tramite il Figlio tuo Gesù. Chiediamo a te di aiutarci a conseguire quanto ha chiesto il Padre, perché la mia Chiesa possa essere anche la nostra casa, come segno di quella misericordia che Gesù ha voluto manifestare al mondo sin dai primi tempi della sua venuta qui sulla terra. Non violenza né contrasti, ma amabilità, sensibilità nuove, che cerchino di accostare i nostri cuori al cuore degli altri, perché tutti possano avere un rifugio di pace e di amore.
Noi ti presentiamo tutti i fratelli, sia quelli presenti che quelli assenti, tutti, tutti, perché tutti, nel loro cuore e nelle loro possibilità, hanno sempre cercato di seguire questa parola e accoglierla nel loro cuore e di ridire con essa le loro giornate e la loro esistenza.
O Madre, non dimenticarti di nessuno di noi, ma opera proprio per noi quella decisione che il Signore ha scelto, perché finalmente questo cammino abbia un segno tangibile nella Chiesa santa di Dio.