Omelie a cura di Don Marco Pedron

The Gospel of the Sunday homily, followed by.
 

 

 

Domenica 17 giugno 2012

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Marco 4,26-34.

Diceva: «Il regno di Dio è come un uomo che getta il seme nella terra;
dorma o vegli, di notte o di giorno, il seme germoglia e cresce; come, egli stesso non lo sa.
Poiché la terra produce spontaneamente, prima lo stelo, poi la spiga, poi il chicco pieno nella spiga.
Quando il frutto è pronto, subito si mette mano alla falce, perché è venuta la mietitura».
Diceva: «A che cosa possiamo paragonare il regno di Dio o con quale parabola possiamo descriverlo?
Esso è come un granellino di senapa che, quando viene seminato per terra, è il più piccolo di tutti semi che sono sulla terra;
ma appena seminato cresce e diviene più grande di tutti gli ortaggi e fa rami tanto grandi che gli uccelli del cielo possono ripararsi alla sua ombra».
Con molte parabole di questo genere annunziava loro la parola secondo quello che potevano intendere.
Senza parabole non parlava loro; ma in privato, ai suoi discepoli, spiegava ogni cosa
.

                                                 



Riprende la lettura del vangelo di Mc. Ci troviamo nel capitolo 4 e in questo capitolo Mc presenta varie parabole sul seme e sulla crescita.

Per capire le due parabole di oggi dobbiamo tornare indietro.
All'inizio di questo capitolo Mc presenta la famosa parabola del seminatore e dice (Mc 4,13): "Se non comprendete questa parabola, come potrete capire tutte le altre parabole?". Cioè, come a dire che questa parabola racchiude il senso di tutte le altre parabole. Ma perché? Cosa dice questa parabola?

Nella parabola del seminatore (Mc 4,1-9) Gesù ci presenta un uomo, un seminatore che semina il suo seme. Ci sono quattro terreni: sui primi tre (la strada, i sassi e le spine) il seme non riesce a crescere. Magari all'inizio un po' cresce, sboccia, ma poi secca. Solamente sul quarto terreno porta frutto e ne porta tanto.
Ma chi è quel seminatore? E' Gesù!