Il Vangelo di domenica
Omelie a cura di Don Marco Pedron
The Gospel of the Sunday homily, followed by.
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Domenica 15 aprile 2012
Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Giovanni 20,19-31.
La sera di quello stesso giorno, il primo dopo il sabato, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, si fermò in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!».
Detto questo, mostrò loro le mani e il costato. E i discepoli gioirono al vedere il Signore.
Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anch'io mando voi».
Dopo aver detto questo, alitò su di loro e disse: «Ricevete lo Spirito Santo;
a chi rimetterete i peccati saranno rimessi e a chi non li rimetterete, resteranno non rimessi».
Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù.
Gli dissero allora gli altri discepoli: «Abbiamo visto il Signore!». Ma egli disse loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il dito nel posto dei chiodi e non metto la mia mano nel suo costato, non crederò».
Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c'era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, si fermò in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!».
Poi disse a Tommaso: «Metti qua il tuo dito e guarda le mie mani; stendi la tua mano, e mettila nel mio costato; e non essere più incredulo ma credente!».
Rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!».
Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, hai creduto: beati quelli che pur non avendo visto crederanno!».
Molti altri segni fece Gesù in presenza dei suoi discepoli, ma non sono stati scritti in questo libro.
Questi sono stati scritti, perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome.
I vangeli di queste domeniche si pongono una grande domanda: "Si può incontrare il Risorto?". E se sì, come? Dove? In che modo? A quali condizioni?
Per capire questo vangelo dobbiamo considerare alcune cose.
1. Il vangelo racconta di due apparizioni: nella prima non c'è Tommaso, nella seconda sì. Tommaso è il legame di unione tra le due, ma ogni apparizione ha un significato diverso. Nella prima viene creata la nuova comunità cristiana con la stessa forza e lo stesso potere di Gesù. Nella seconda viene comunicata che la vera fede in futuro sarà quella di credere anche senza apparizioni.
2. In entrambe le apparizioni vi è una costante opposizione. Da una parte si cerca di dimostrare la realtà tangibile del risorto, che egli veramente si può toccare e vedere. Anzi che solo così si può credere. Dall'altra si dice: "Beati quelli che pur non avendo visto crederanno" (20,29).
3. Quando Gv scrive verso il 100 d.C., la chiesa ha già una struttura ben definita e configurata, e in questi racconti emerge la vitalità e la struttura che Gv vede davanti a sé.
La prima apparizione dice: "L'eucarestia dovrebbe essere questo".
1. Si dice: "E' il giorno dopo il sabato" 20,19. Perché dice così e non dice più semplicemente: "E' domenica!"? Gv non lo dice perché ciò che succede la domenica è nient'altro che quello di cui si parla qui. Gv mostra come ciò che si vive la domenica è nient'altro che l'esperienza del Risorto.
2. Poi si dice: "Erano chiuse le porte dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei" (20,19). Ma non è strano? Infatti è lo stesso giorno in cui discepoli sono andati al sepolcro (20,1-10) e hanno visto la tomba vuota; è lo stesso giorno in cui la Maddalena lo ha già visto chiaramente (20,11-18). Allora: non è un giorno fisico (sarebbero successe davvero tante cose in quella giornata) ma è il giorno del Risorto, è ciò che succede di domenica (domenica da dominus=signore), nel giorno del Signore. Non a caso quell'espressione: "Pace a voi" (20,19.21.26) era l'espressione tipica con cui il celebrante iniziava l'eucarestia, la messa. Qui si vuol dire cosa succede in ogni eucarestia.