Il Vangelo di domenica
Omelie a cura di Don Marco Pedron
The Gospel of the Sunday homily, followed by.
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Domenica 08 gennaio 2023
Dal vangelo secondo Matteo 3, 13-17
3,13 In quel tempo Gesù dalla Galilea andò al Giordano da Giovanni per farsi battezzare da lui. 14 Giovanni però voleva impedirglielo, dicendo: «Io ho bisogno di essere battezzato da te e tu vieni da me?». 15 Ma Gesù gli disse: «Lascia fare per ora, poiché conviene che così adempiamo ogni giustizia». Allora Giovanni acconsentì. 16 Appena battezzato, Gesù uscì dall'acqua: ed ecco, si aprirono i cieli ed egli vide lo Spirito di Dio scendere come una colomba e venire su di lui. 17 Ed ecco una voce dal cielo che disse: «Questi è il Figlio mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto».
Parola del Signore
Il vangelo di oggi ci presenta il Battesimo di Gesù. Gesù certamente è stato battezzato dal Battista. Per i primi cristiani questo era un episodio imbarazzante e scomodo ma innegabile. Se avessero potuto toglierlo… è che era così (la realtà)! Tanto è vero che i vangeli, ognuno a modo suo, cercano di addolcirlo (Gv neppure lo riporta). Le domande problematiche erano molte: “Ma Gesù è inferiore al Battista (visto che si è fatto battezzare)? Gesù ha peccato (visto che è andato come tutti i peccatori a farsi battezzare; cfr Mc 1,4 dove si dice che il Battista battezza “un battesimo di conversione per il perdono dei peccati”)? Gesù aveva bisogno di conversione (visto che il battesimo del Battista era per la conversione)? E se sì, che cosa doveva cambiare Gesù? Qual’era il suo comportamento sbagliato da cui convertirsi?
Gesù si è fatto battezzare ma non ha mai battezzato. E lo stesso Gv 4,1-2 lo sottolinea. Infatti, quando Gesù sente che i farisei dicono che lui battezza e fa più discepoli del Battista, l’evangelista dice testualmente: “Sebbene non fosse Gesù in persona che battezzasse ma i suoi discepoli”. Questo vuol dire che il battesimo, come battesimo, perderà poi di rilevanza in Gesù. Per Gesù non sarà importante battezzare ma il perdono, la guarigione e la Buona Novella. Quindi non è tanto importante il gesto ma il senso del gesto.
In Mt troviamo che il battesimo di Gesù si trova all’inizio e alla fine dell’attività di Gesù. Nel brano di oggi Gesù viene battezzato e quindi diventa manifestazione visibile del Padre in questo mondo. E poi le ultime parole di Gesù resuscitato saranno proprio: “Andate e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito santo…” (Mt 28,16-20). Cioè gli apostoli sono manifestazione visibile dell’amore di Dio e farla sperimentare ad ogni persona.
13 ALLORA GESÙ DALLA GALILEA VENNE AL GIORDANO DA GIOVANNI, PER FARSI BATTEZZARE DA LUI.
Nel vangelo di Mt appena Gesù entra in scena iniziano subito i problemi.
❒ VENNE=lett. “Gesù dalla Galilea andò (lett. “venne”; gr. paraghinetai) al Giordano da Giovanni Battista per farsi battezzare” (Mt 3,13). Mt adopera lo stesso verbo (Mt 3,1 e 3,13: paraghinetai) che ha adoperato per l’apparizione di Giovanni Battista. Con questo stratagemma letterario Mt indica che in Gesù c’è il prolungamento e il compimento dell’attività che ha già iniziato il Battista.
Questo vangelo ci presenta Gesù che va dal Battista a farsi battezzare. Il Battesimo è un simbolo di morte: è morte a quello che si è, che si è stati, per accogliere una vita nuova.
Anche per Gesù il battesimo è un simbolo di morte: non tanto per i suoi peccati o per il suo passato, ma “morte” verso il futuro, cioè per essere fedele alla volontà del Padre di manifestare il suo volto d’amore.
Quindi, per il popolo era un simbolo di morte al passato: “Lascio, metto giù, seppellisco una condotta mortifera per prenderne una vitale… Ho sbagliato a vivere… ho fatto dei danni alle persone… ho ferito… ho fallito la mia vita… ho fatto questo… non ho fatto quell’altro… adesso l’ho capito, mi battezzo come segno che voglio chiudere con tutto ciò”.
Per Gesù è morte al futuro: “Sono disposto a tutto per manifestare chi sei Tu, Padre mio”. Infatti Gesù parlerà della sua morte sempre come un battesimo: “Ho un battesimo nel quale sarò battezzato, e come sono angosciato finché non sia compiuto!” (Lc 12,50).
Per noi il Battesimo è simbolo di vita: portiamo un bambino piccolo, la vita appena nata e naturalmente facciamo l’associazione vita-battesimo.
Ma di per sé, il battesimo è un simbolo di morte. Cioè: per rinascere bisogna prima morire. Per aver bisogna prima lasciare... Per amare bisogna prima essere liberi... Per gioire bisogna prima essere in grado di vivere il dolore... Per rialzarsi bisogna prima accettare di essere caduti.
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