Tendiamo molto spesso a ricavarci un posto dove nasconderci dal mondo, dalla storia, dalle responsabilità, dal dolore, da quello che accade fuori. La paura, molto spesso, è la vera direttrice della nostra vita. Le nostre scelte, i nostri cammini, le nostre decisioni sono davvero dettate dalla paura, (e che paura …. Qualcuno lo ricorderà) e non dalla verità. Dove c’è paura non può esserci verità.; non se ne ha il tempo, non se ne ha nemmeno preoccupazione. C’è tempo solo per difendersi.
Egli entra “a porte chiuse” (annota il Vangelo), quasi a significare che Cristo entra dentro di noi, dentro la nostra vita al di là delle paure e delle chiusure che ci siamo costruiti attorno. Non dobbiamo temere di essere troppo incapaci di liberarci dei nostri limiti e dalle nostre insicurezze, dalle nostre ferite e di ciò che non ci fa dormire la notte. Cristo, se vuole, entra comunque, si siede alla nostra tavola, e mangia con noi. Ma non è questo che cambia le carte in tavola. Non basta “fare esperienza” di Cristo, “sapere” i suoi insegnamenti, per poter vedere qualche risultato dentro la nostra vita. Abbiamo bisogno di essere scaraventati al di là di quel cenacolo, di uscire nella storia, di provare l’adrenalina di andare sino agli estremi confini della terra. La fede non ci chiude in noi stessi, al contrario ci apre al mondo, all’oggi, al qui ed ora allargandolo con l’orizzonte grande dell’infinito e dell’eternità. È come fare un viaggio tenendo sempre presente l’orizzonte in fondo, rifuggendo la tentazione di camminare troppo a testa bassa. E chi è che permette questa apertura? Chi è che ci riscatta dai cenacoli sigillati dalle paure? : lo Spirito Santo.
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BELLEZZA DELL’AMORE DEL PADRE.
LA VOSTRA VITA E’ UNA DESOLAZIONE.
20 aprile 1990
10. - Non posso intervenire sulla volontà degli uomini.
Io, Gesù di Misericordia, scendo in mezzo a voi, o cari o miei diletti figli.
Nonostante il cattivo tempo e la pioggia abbondante e fitta che cade dall’alto del cielo, voi, o carissimi, siete venuti puntuali qui dinanzi alla mia santa immagine. E di questo io sono oltremodo a voi grato.
Stasera, o diletti miei figli, ho una notizia particolare da darvi. Devo dirvi che io, Gesù di Misericordia, sono molto dolente, addolorato, per quanto è successo al fratello che è stato operato all’occhio.
La causa di tutto questo non è da me. La causa di questo è dovuto al nemico di Dio, il quale ha fatto sì che l’occhio venisse asportato al fratello nonostante non fosse necessario.
L’occhio del fratello infatti non è per niente, come è stato detto, carico e coperto di metàstasi. Ma purtroppo, come già avevo accennato alla sorellina che parla, io dico che il nemico di Dio avrebbe completamente tolto cervello e possibilità di vedere a coloro i quali avrebbero operato.