Tendiamo molto spesso a ricavarci un posto dove nasconderci dal mondo, dalla storia, dalle responsabilità, dal dolore, da quello che accade fuori. La paura, molto spesso, è la vera direttrice della nostra vita. Le nostre scelte, i nostri cammini, le nostre decisioni sono davvero dettate dalla paura, (e che paura …. Qualcuno lo ricorderà) e non dalla verità. Dove c’è paura non può esserci verità.; non se ne ha il tempo, non se ne ha nemmeno preoccupazione. C’è tempo solo per difendersi.

Egli entra “a porte chiuse” (annota il Vangelo), quasi a significare che Cristo entra dentro di noi, dentro la nostra vita al di là delle paure e delle chiusure che ci siamo costruiti attorno. Non dobbiamo temere di essere troppo incapaci di liberarci dei nostri limiti e dalle nostre insicurezze, dalle nostre ferite e di ciò che non ci fa dormire la notte. Cristo, se vuole, entra comunque, si siede alla nostra tavola, e mangia con noi. Ma non è questo che cambia le carte in tavola. Non basta “fare esperienza” di Cristo, “sapere” i suoi insegnamenti, per poter vedere qualche risultato dentro la nostra vita. Abbiamo bisogno di essere scaraventati al di là di quel cenacolo, di uscire nella storia, di provare l’adrenalina di andare sino agli estremi confini della terra. La fede non ci chiude in noi stessi, al contrario ci apre al mondo, all’oggi, al qui ed ora allargandolo con l’orizzonte grande dell’infinito e dell’eternità. È come fare un viaggio tenendo sempre presente l’orizzonte in fondo, rifuggendo la tentazione di camminare troppo a testa bassa. E chi è che permette questa apertura? Chi è che ci riscatta dai cenacoli sigillati dalle paure? : lo Spirito Santo.

 

INCONTRO DEL MARTEDI’ SANTO.

LA LOCUZIONE AFFRONTA ARGOMENTI PERSONALI.

 

                                                                         

40. - MARTEDI’ SANTO.

 

Io, Gesù di Misericordia, vengo in mezzo a voi come ogni altro giorno e ascolto il vostro chiaccherìo e il vostro parlare, dimentichi della mia venuta.

 

Lo so avete parlato dei fratelli e delle sorelle e questo fatto è un motivo talmente gioioso per me da non riuscire a rimproverarvi.

Io sono lieto quando voi parlate fra di voi dei fratelli e delle sorelle, quando voi cercate di essere per loro di aiuto, di sostegno e di conforto, quando voi vi rafforzate gli uni con gli altri, incoraggiandovi, esortandovi e cercando di scusarvi a vicenda, cercando di riconoscere i propri torti, le proprie offese e al tempo stesso vi perdonate e continuate ad andare avanti, sempre più avanti verso Gesù che vi attende e che ama tutti, senza alcuna eccezione, senza alcuna particolarità.

 

Ora, io, Gesù di Misericordia, vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo e vi dico: Grazie, grazie per quello che voi oggi avete fatto.